Il nuovo documento, del tutto simile a quello tradizionale “per umani”, consentirà il trasporto e l’identificazione degli animali nell’intero territorio comunitario. Il rilascio presso qualsiasi ambulatorio veterinario di Alghero
Dal 1° ottobre è diventato obbligatorio il passaporto comunitario per cani, gatti e furetti. Sarà indispensabile per viaggiare, mentre per gli animali più sedentari ci sarà ancora tempo per mettersi in regola. Esonerati, per ora, gli animali tropicali, i rettili, gli uccelli, i roditori ed i conigli. Il nuovo documento comunitario è del tutto simile a quello tradizionale “per umani”: razza, nome, sesso, altezza al garrese, data e luogo di nascita, peso e colore del mantello. Unica eccezione, si fa per dire, la foto che potrà essere facoltativamente applicata nell’apposito spazio. Il rilascio del passaporto potrà essere effettuato da qualsiasi ambulatorio veterinario, previa somministrazione del vaccino antirabbica (da annotarsi congiuntamente alle altre vaccinazioni), e previa compilazione del relativo modulo identificativo, comprensivo del numero di microchip o eventualmente tatuaggio.
Costo complessivo, circa 15 euro. Considerato che in tutto il territorio cittadino l’obbligo del microchip per i cani esiste già da alcuni anni, saranno soprattutto i gatti “viaggiatori” a doversi frettolosamente matricolare. Il dato sicuramente più importante è, infatti, quel numero di nove cifre che identifica l’animale, detto microchip. Permetterà di identificare gli animali nell’intero territorio comunitario, di rintracciarli in caso di smarrimento ed eventualmente di salvarli in caso di abbandono. A breve il microchip sostituirà il vecchio tatuaggio, facilmente eliminabile. Diventerà obbligatorio dal 1°gennaio 2005 per i cuccioli o gli animali di recente acquisizione, e nel 2012 sarà obbligatorio indistintamente per tutti gli animali domestici. Attenzione però, il neo passaporto avrà una validità di cinque anni e non sarà comunque sufficiente per introdurre gli animali oltre Manica; in Gran Bretagna, Irlanda e Scozia restano infatti in vigore misure più restrittive che vietano l’introduzione di cuccioli con età inferiore ai tre mesi e senza trattamento antiparassitario contro echinococco.
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