ALGHERO - Ieri mattina (domenica) alle ore 10.30 nell'Hotel Catalunya ad Alghero è sceso in campo Silvio Lai, candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico, ad una settimana esatta dalle primarie che decideranno anche il segretario nazionale tra Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino.

Domenica 25 ottobre si eleggeranno, dunque, i 155 componenti dell’assemblea regionale del Pd e i 27 componenti su 1000 che la Sardegna deve esprimere nell’assemblea nazionale. Lai è appoggiato dal consigliere comunale algherese Enrico Daga, terzo nella lista provinciale "Insieme per il Pd" e presente all'incontro di ieri insieme al segretario cittadino Matteo Tedde e a Cristiana Patta.

«Un partito tra la gente è quello a cui vogliamo arrivare. Quella del 25 da parte degli elettori sarà una scelta netta - ha dichiarato Lai ad Alghero - per una linea politica che costituisca un'alternativa al Governo Berlusconi nel Paese e alla Giunta Cappellacci in Regione». Il candidato che sostiene la mozione Bersani, parla di un «partito radicato che faccia opposizione tra la gente».

Silvio Lai non lesina critiche alle decisioni dell'esecutivo regionale di approvare «una legge vergogna, capace di abbattere uno delle barriere culturali del popolo sardo, la salvaguardia delle coste». Economia, occupazione e sviluppo: gli altri argomenti trattati nell'appuntamento algherese per evidenziare il difficile momento per la Sardegna che deve essere guidata per uscire da una crisi che sta indebolendo la società sarda.

Confronto elettorale interno al Pd che si preannuncia quanto mai interessante, anche nei confini algheresi. Sostenitore della mozione Franceschini-Barracciu, infatti, è il capogruppo Pd in regione Mario Bruno. All'orizzonte, insomma, un un "duello" cittadino tutto "democratico".

Nella foto: Silvio Lai