Scarseggeranno i servizi, gli yacht, gli spazi e i posteggi, ma quello che non lesina nel Porto di Alghero sono le verdure. Peperoncini, zucchine e pomodori fanno bella mostra di se´ in alcune delle fioriere dislocate tra le banchine e abbandonate al loro destino da oltre un anno
ALGHERO – Scarseggeranno i servizi, gli yacht, gli spazi e i posteggi, ma quello che non lesina nel Porto di Alghero sono le verdure. Peperoncini, zucchine e pomodori fanno bella mostra di se' in alcune delle fioriere dislocate tra le banchine e abbandonate al loro destino da oltre un anno.
Scontenti dalle normative europee sul pescato, polemici nei confronti dell’organizzazione della struttura e in attesa dell’apertura del mercato, i pescatori algheresi hanno trovato un’altra missione produttiva: piantare e innaffiare gli ortaggi.
A volte basta poco per far fruttare una buona idea. Quelle sul Porto di Alghero ci impiegano decenni. Il Porto e il suo sviluppo sono al centro delle aspettative di un’intera città. La storia di Alghero è quella di un popolo di pescatori e mercanti catalani e genovesi che vi si insediarono. Nonostante la struttura sia classificata come una delle più grandi del Mediterraneo per estensione e capienza barche, i risultati in termine di traffico di natanti e sviluppo occupazionale non sono all’altezza di altre città portuali italiane ed estere con le medesime caratteristiche.
Qualche barlume di speranza, ora, per l'imminente approvazione del Piano Particolareggiato per il quale Regione e Comune stanno cercando di ottimizzare i tempi, considerato l'immobilismo del passato. E nell’attesa che fiorisca una nuova stagione portuale, ci si potrà sempre consolare con una ricca insalata.
Nella foto: una delle numerose fioriera del Porto di Alghero con piante di peperoncino
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