Dopo gli attacchi del Presidente del Consiglio Berlusconi, Soru punta i piedi: «Una campagna elettorale fuori da ogni regola, direi truccata». Procedura d´urgenza contro "Il Giornale"
ALGHERO - «Una campagna elettorale fuori da ogni regola, direi truccata». Così Renato Soru ha replicato all’attacco mediatico del Premier che è partita dalla testata di famiglia, Il Giornale, ed è proseguita sulle reti Mediaset. «Il Presidente del Consiglio mostra un’ansia del tutto personale di conquistare la Sardegna e a questo fine è disposto a qualunque cosa, compreso mentire, accusare falsamente, diffamare. Ho già depositato una denuncia per le sue affermazioni false alla Procura della Repubblica di Cagliari ed ho toccato con mano in che tipo di Repubblica viviamo: una Repubblica che permette a un signore che dovrebbe essere migliore di noi e più attento e responsabile di chiunque per il ruolo che ricopre, di rimanere impunito».
«Nei suoi confronti non c’è diritto che possiamo far rispettare, siamo nudi, impotenti. Lui lo sa - prosegue Soru - e senza scrupoli continua ad utilizzare questa possibilità che non è data a nessun altro. Domani a Milano intimiamo con procedura d’urgenza un ricorso ex art. 700 che obblighi Il Giornale a ritrattare le notizie false, tra cui anche quella che Tiscali stia licenziando 250 lavoratori». Cita i dati dell’ascolto Renato Soru, la sproporzione esorbitante tra i tempi dedicati alle elezioni della Sardegna. «Ieri il presidente del Consiglio si è fatto intervistare per 15 minuti sul suo canale privato per parlare delle elezioni in Sardegna; poi altre accuse senza contraddittorio, senza dare possibilità di rendere conto di affermazioni meschine. Parla dei bilanci di un’azienda che io ho fondato».
«Ebbene è impressionante sentire il Presidente del Consiglio parlare di bilanci di aziende, lui che si è preoccupato di depenalizzare il falso in bilancio con la prima delle leggi ad personam che lo riguardava direttamente. Così come mette tristezza vedere che invece di difendere ogni posto di lavoro, in un momento in cui ogni giorno vengono annunciati esuberi, in cui i lavoratori dell’Euroalluminia sono sulle ciminiere dello stabilimento, invece di occuparsi della tutela di ogni lavoratore, compresi quelli dell’azienda che io ho fondato, lancia accuse anche false, comprendenti anche il reato di aggiotaggio per una società quotata e mettendo effettivamente a rischio la serenità delle persone».
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