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Cagliari OgginotiziesardegnaPoliticaElezioni › Silvio Berlusconi spara in tv. Soru: Cavaliere sconcertante
Sara Alivesi 4 febbraio 2009
Silvio Berlusconi spara in tv
Soru: Cavaliere sconcertante
Silvio Berlusconi compie il terzo attacco in due giorni dalle reti nazionali. Renato Soru difende le sue scelte e detta i numeri della sua amministrazione. Infuria la polemica sulla par condicio


ALGHERO - Il botta e risposta tra Berlusconi e Soru tiene banco nelle prime pagine dei quotidiani e dei tg nazionali. Tanto da sembrare un “duello elettorale” tra i due, piuttosto che una corsa verso la presidenza della Regione tra lo stesso Soru e Cappellacci. I rapporti tra l’attuale Presidente del Consiglio e l’ex patron di Tiscali non sono mai stati idilliaci. Già dal loro primo incontro a Roma, Berlusconi aveva espresso all’allora presidente della Regione l’affetto e l’amicizia nei confronti del popolo sardo dichiarando l’intenzione di regalargli un museo delle piante grasse e ottenendo per tutta risposta un sonoro “non ce ne facciamo niente di un presidente del rododendro”.

A meno di due settimane dalle elezioni Regionali, lo scontro è sempre più aperto: da una parte, il Premier definisce l’ex presidente «un incantatore di serpenti» e invita i sardi a non votarlo; dall’altra, Soru lo accusa di «venire in Sardegna a raccontare barzellette» e dichiara che «per fare il candidato avrebbe dovuto dimettersi da presidente del Consiglio», ironizzando sul fatto che sul simbolo della coalizione che gli si oppone non compare il nome di Ugo Cappellacci ma la scritta "Berlusconi Presidente".

Il capo dell’esecutivo attacca gli anni di mandato del centrosinistra nei quali «la Sardegna è arrivata al record di famiglie sotto il livello di povertà e disoccupati»; l’ex Presidente sardo risponde con alcuni dati del suo governo, in particolare, il pareggio del bilancio, una spesa di gestione inferiore al 40% e lo snellimento della burocrazia. Dalle questioni politiche il Cavaliere sposta la discussione alle aziende, nello specifico a Tiscali, di cui Soru è fondatore, accusandolo senza mezze parole di essere «un fallito come imprenditore che ha messo su un'azienda che è riuscita ad inanellare undici anni di perdite continuative, per un totale di 3 miliardi e circa 300 milioni di perdite, di passività - aggiungendo in seconda analisi - che un imprenditore che non è riuscito a salvare le sue aziende non possa
presentarsi come colui che potrà portare sostegno e aiuto alle aziende della Sardegna».

Dal canto suo, il cittadino di Sanluri, ricorda come «diversamente da Berlusconi io non sono più un imprenditore e faccio politica a tempo pieno da cinque anni, ovvero mi occupo della gente, dei sardi e dei loro problemi - invitandolo - a fare qualcosa per gli italiani, per gli "esuberi" di Telecom, Alitalia e tutte le aziende in crisi». Anche dal punto di vista dei sentimenti e delle considerazioni personali i due duellanti non si fanno davvero mancare nulla. «Torvo e dispotico» secondo il Cavaliere è l’atteggiamento di Soru che, a sua volta esprime la sua «tristezza a vedere un uomo di 73 anni che per vincere un'elezione in più è disposto a calunniare chiunque e a dimostrare che si può vincere imbrogliando». E Cappellacci? Per ora Berlusconi nelle apparizioni sarde lo invita a «di qualcosa anche tu» ma se vale il detto che “tra i due litiganti il terzo gode”, avrebbe grandi possibilità di vittoria.
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