Marco Tedde ha 20 giorni di tempo per l´eventuale ripensamento. Tensioni in città. Dietro l´angolo il commissariamento del Comune, la nomina spetta alla Giunta regionale
ALGHERO – Ancora 15 giorni e si capirà il futuro di Alghero, probabilmente prima. Nonostante Marco Tedde possa godere dei 20 giorni di ripensamento garantiti dalla legge, a metà gennaio scadranno i termini per la presentazione delle liste, e in quel momento si scoprirà il destino della città catalana.
Dietro l’angolo lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo del Commissario Regionale, nominato dalla Giunta guidata dal vicepresidente Carlo Mannoni (in passato era nominato dalla Prefettura), che garantirà l’ordinaria amministrazione sino alle prossime elezioni (quasi certe il 6 e 7 giugno in occasione delle Europee). Circa 5 mesi di commissariamento quindi, che potranno servire solo a portare a compimento i progetti in itinere e fare luce sulla delicata situazione finanziaria che attanaglia il comune catalano, con l’ammanco dalle casse pubbliche di alcuni milioni di euro di entrate.
Tutte ipotesi comunque. Dopo 24 ore dall’addio al Comune catalano, in tanti iniziano già a storcere il naso, e aumentano i malumori all'interno della Maggioranza. Molti esponenti anche del Pdl (nonostante la richiesta ufficiale), infatti, considerano alquanto azzardata la scelta di portare la cittadina algherese al voto a poco più di un anno dalla vittoria, senza un candidato autorevole e col serio rischio di perdere le elezioni.
E trattandosi di politica, tutto è possibile. Come un ripensamento in extremis, magari con la promessa di un incarico di prestigio alla fine del secondo mandato. Che succede allora? Nessun esponente politico di centrodestra si sente di parlare ad Alghero, ma a microfoni spenti in tanti parlano apertamente di "telenovela a puntate", con un finale, forse, già scritto. /
SONDAGGIO
Nella foto d'archivio Marco Tedde
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