CAGLIARI - Il Governatore della Regione Sardegna conferma nell'aula del Consiglio Regionale le dimissioni da Presidente. Alle ore 22.12 in punto, Renato Soru manda tutti i consiglieri a casa.

La giornata ha avuto inizio alle 10 del mattino, all'ordine del giorno la discussione sulle dimissioni del Governatore, è terminata a tarda notte con lo scioglimento del Consiglio. Appuntamento alle urne già a febbraio, data più probabile il 15 e 16. Entro la prima decade di gennaio la scadenza della presentazione delle liste.

Soru sostiene di aver tentato di gestire la crisi nel migliore dei modi, davanti a tutti, ai consiglieri, sottolineando il fatto di aver sempre lavorato alla luce del sole, fino alla fine. Mi sarebbe piaciuto sentire dall'aula la volontà di portare avanti la legge urbanistica, ha precisato, ma aldilà dello sforzo dei capigruppo non ho sentito i temi che avrebbero potuto portare a compimento la legislatura.

«Ridiamo la parola ai sardi - conclude Soru - in maniera che siano loro a decidere cosa di buono è stato fatto in questi quattro anni». «So come lascio la Regione, so che è in ordine, senza scheletri nell'armadio. Lascerò gli uffici con meno televisori e più computer, una regione più moderna. Consegno tranquillamente le chiavi. Sono tranquillo perchè non stiamo scappando e tra meno di sessanta giorni i sardi potranno riavere un Governo autorevole». «Confermo ulteriormente il mio impegno. Non sto scappando da nessuno, anzi. Da domani sarò in giro in Sardegna per raccontare cosa ho fatto in questi anni».