Cagliari Oggi
Notizie    Video   
NOTIZIE
Cagliari Oggi su YouTube Cagliari Oggi su Facebook Cagliari Oggi su Twitter
Cagliari OgginotiziesardegnaAmbienteAnimali › Allevamenti: Coldiretti incontra l’assessore Dirindin
A.B. 28 novembre 2008
Allevamenti: Coldiretti incontra l’assessore Dirindin
Per il rilancio del comparto del bovino da carne, i rappresentanti del settore parleranno col delegato regionale alla Sanità


TEMPIO PAUSANIA - Dopo otto anni di convivenza con la “peste blu”, gli allevatori sardi di bovini riprendono a respirare e chi ha l’esigenza economica di movimentare i vitelli nei centri di ingresso del centro Italia, potrà tornare a farlo durante tutto l’anno. Con questo rinnovato spirito di fiducia nella ripresa del comparto, domani, sabato 29 novembre, a partire dalle ore 10.30, nell’aula consiliare del Comune di Tempio Pausania, i vertici della “Coldiretti” sarda e gallurese incontreranno l’assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin.

Il direttore regionale di Coldiretti Luca Saba, insieme a Fausto Sanna e Pietro Greco, rispettivamente presidente e direttore di “Coldiretti Gallura”, hanno proposto un incontro con l’assessore Dirindin e gli allevatori del nord est Sardegna (dove è concentrata la maggior parte delle aziende da carne della linea vacca-vitello), a pochi giorni dall’ordinanza del Ministero della Salute che ha disposto che tutti i vaccini contro la lingua blu “inattivi” o “spenti”, abbiano un’immunità di sei mesi contri i precedenti sessanta giorni, impedendo di fatto la movimentazione dei ruminanti destinati all’ingrasso nella penisola.

«In Sardegna infatti – spiega Coldiretti – è obbligatorio vaccinare per i sierotipi “1”, “2” e “4” per poter poi movimentare, ma negli ultimi anni il “Btv 1” non era spento, bloccando lo sviluppo dell’economia dei territori, specie di quelli galluresi. Con l’ordinanza ministeriale – conclude l’associazione – ha vinto il buonsenso ma anche la caparbietà delle migliaia di allevatori bovini sardi, che in questi anni non hanno mai smesso di difendere le proprie specificità anche a dispetto dell’imposizioni sanitarie che seppur imprescindibili hanno creato danni incalcolabili alle economie di territorio vocati all’allevamento bovini. La recente manifestazione lungo la Olbia–Monti ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica e dei cittadini consumatori tutto il dramma delle imprese agricole sarde».

Per meglio comprendere l’importanza del comparto nell’economica regionale. Secondo un’indagine dell’“Ismea”, il patrimonio bovino presente nella nostra regione è di 265.904 capi, così ripartito: circa 80mila capi di età inferiore ad un anno; circa 36mila capi di età compresa tra uno e due anni; circa 148mila capi oltre i due anni (manze, vacche e tori), di cui 34mila vacche da latte, distribuite su cinquecentotrentasette allevamenti più altre 72.989 vacche più o meno specializzate per la produzione di carne, suddivise in circa settemila aziende. La produzione media annua è di 58.500 tonnellate di peso vivo, pari al 18percento della produzione vendibile dell’agricoltura sarda, per un importo di 134,4 milioni di euro. La maggior parte dei bovini da carne è concentrata nei distretti di Sassari (32percento), Olbia (20percento), Nuoro (18percento), Lanusei (8percento), Cagliari (7percento), Oristano (7percento), Sanluri (5percento), Carbonia (3percento).

Nella foto: Nerina Dirindin, assessore regionale alla Sanità
Commenti



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)