La Coldiretti organizza una manifestazione «contro un sistema di vaccinazione che ammazza l’impresa, contro il silenzio assordante e reiterato delle istituzioni, contro otto anni di convivenza con la peste blu»
OLBIA - «Per strada a difesa delle imprese agricole del nord-est Sardegna». Con questo spirito, domani mattina, mercoledì 5 novembre, alle ore 9, gli imprenditori di “Coldiretti Gallura” scenderanno lungo la Olbia-Sassari con bandiere gialle e trattori per dire basta a otto anni di blocco della movimentazione dei capi bovini e per denunciare il silenzio assordante della Regione Sardegna sulle procedure inadeguate del protocollo vaccinale contro la Blue Tongue.
«Il comparto del bovino da carne – spiega Coldiretti - è uno dei settori più importanti per l’economia agricola del nord Sardegna, ma rischia ogni giorno di più il tracollo a causa della mancanza di chiarezza nelle regole e dell’assenza di attenzioni da parte della Regione sarda. Ad oggi – spiegano – la Sardegna è l’unica regione che per vaccinare contro il “sierotipo 1” utilizza prodotto vivo che necessita di un richiamo e di tempi lunghi prima di poter imbarcare i vitelli verso i centri di ingrasso del continente».
È stato richiesto un tavolo di confronto con l’Assessorato Regionale alla Sanità ed un tavolo tecnico urgente al Prefetto di Sassari, intanto il dramma della lingua blu continua a martoriare le centinaia di imprese agricole galluresi che ancora oggi non sono in grado di programmare l’attività delle proprie aziende: «Manca la chiarezza - tuona Coldiretti - circa il protocollo vaccinale per i bovini che dal nord dell’Isola devono essere ingrassati nel centro Italia».
«Domani mattina – annunciano Coldiretti – un primo corteo di circa trenta trattori partirà sotto il cavalcavia tra la Strada Statale 190/E840 “Olbia-Monti” e la Statale 131 in direzione Berchidda, mentre un altro corteo proveniente da Tempio e dall’Alta Gallura confluirà sull’arteria che collega Sassari ad Olbia all’altezza di Monti. Avevamo annunciato – spiegano - la volontà di bloccare i cantieri per il G8 di La Maddalena, in particolare la nuova Sassari-Olbia, ma davanti all’immobilismo delle Istituzioni e davanti alla prostrazione delle imprese scendiamo subito per strada a gridare tutto il nostro dolore».
I disagi causati dalla presenza di mezzi agricoli lungo l’arteria che congiunge Sassari ad Olbia si rendono purtroppo necessari: «Chiediamo scusa ai cittadini per il fastidio che arrecheremo domani – conclude Coldiretti – ma è l’unico modo per catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni verso un problema che soffoca tutto il territorio della Gallura. Chiediamo, al contrario, la solidarietà dei cittadini comuni e il sostegno di chi crede nel lavoro degli uomini e delle donne delle campagne».
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