Regione, Provincia di Sassari, Parco di Porto Conte, Ente Foreste e Corpo Forestale e Università intorno ad un tavolo: Abbattimento + cattura e macellazione nel futuro degli ungulati di Alghero
ALGHERO - Regione, Provincia di Sassari, Parco di Porto Conte, Ente Foreste e Corpo Forestale e Università insieme intorno ad un tavolo per analizzare i dati del censimento dei cinghiali nell’area parco. Si è svolta ieri mattina (venerdi) una conferenza tecnica tra gli enti istituzionali competenti in materia di gestione faunistica nel corso della quale il prof. Marco Apollonio del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Sassari, incaricato dal Parco di effettuare un primo censimento ricognitivo, ha illustrato i dati raccolti nel corso del mese di maggio.
Dati piuttosto allarmanti che parlano di una popolazione stimata di cinghiali di circa 500 capi su una superficie censita di circa 3mila ettari, poco più di 2/3 dell’intera area parco. «In base alle caratteristiche ecologiche in questo territorio ci dovrebbero stare non più di tre cinghiali ogni cento ettari - ha spiegato il docente universitario - nella realtà in base alle stime se ne trovano 12-15 ogni cento ettari. Il che vuol dire una popolazione di ungulati quattro volte superiore alla capacità di sopportazione di un territorio che a livello trofico non offre granché».
Ed ecco che una popolazione di tale dimensioni sta arrecando notevoli danni agli ecosistemi vegetali per non parlare poi dei danni rilevanti alle colture e all’incolumità pubblica per via dei numerosi incidenti stradali. Il prof. Apollonio ha poi evidenziato anche lo squilibrio che esiste tra i sessi con una percentuale sbilanciata verso le scrofe con intuibili conseguenze in termini di proliferazione. Per non parlare di una percentuale di ibridazione del 5%, non preoccupante, ma da tenere in seria considerazione.
Sulla base di questi dati è senz’altro urgente affrontare in maniera seria e concreta il problema. Ad evidenziare che il danno prodotto dal numero abnorme dei cinghiali è veramente rilevante in questa area del nord sardegna, i tecnici dell’assessorato regionale all’ambiente Davide Brugnone e Paolo Onida che hanno snocciolato i dati raccolti nel triennio 2005/2007 in termini di incidenti stradali e danni alle colture.
«Il 65% degli incidenti causati dalla fauna nella provincia di Sassari interessa il territorio di Alghero - ha evidenziato il dott.Brugnone - e nel 2006 le richieste di risarcimento a livello regionale ammontavano a poco meno di 500 mila euro, la metà solo ad Alghero. Per quanto riguarda i danni alle colture da fauna selvatica circa il 45% nel corso del triennio era causata dal cinghiale e nel 2006 gli indennizzi hanno sfiorato il milione di euro».
Un quadro davvero inquietante che ha visto tutte le istituzioni all’incontro tecnico concordare sulla necessità urgente di provvedere ad una drastica riduzione della popolazione di cinghiali. Si è quindi passati all’analisi delle procedure di riduzione previste per legge nelle aree protette che prevedono sia l’abbattimento che la cattura e successiva macellazione. Su quest’ultima azione è stata garantita la collaborazione dell’Ente Foreste e Corpo Forestale.
«La riduzione della popolazione ad ogni modo dovrà essere eseguita al più presto - ha concluso il presidente del Parco Antonello Usai che nel ringraziare tutte le istituzioni per l’impegno profuso ha sottolineato - gli animali vanno preservati quanto gli ecosistemi vegetali, ma in questo caso gli ungulati hanno raggiunto proporzioni non sopportabili dalle condizioni ecologiche esistenti nel territorio. I danni poi interessano l’intera comunità locale non solo in termini di reddito familiare per i danni alle colture, ma anche per l’incolumità pubblica è ormai consuetudine veder pascolare i cinghiali nelle vie di Maristella e Fertilia». La prossima riunione tecnica con l’elaborazione definitiva del piano d’azione si svolgerà a fine mese.
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