Il consigliere comunale del Pd interviene sull’argomento legato all’educazione ed alla crescita dei bambini algheresi
ALGHERO - E’ di questi giorni la notizia dell’avvio del progetto “
Mamma Accogliente“ da parte del Comune di Alghero, ed il consigliere comunale Gavino Scala ha una sua idea in merito.
«Sappiamo tutti che quella della carenza di strutture per la prima infanzia sta diventando per Alghero una vera e propria emergenza sociale – spiega - considerato che si tratta di strutture fondamentali per la crescita del bambino e per l’armonia del nucleo familiare. In questi giorni si è parlato e scritto molto sul progetto “ Mamma Accogliente “. La stessa Associazione “Un’Isola” ha manifestato grande soddisfazione per l’avvio del progetto da parte dell’Amministrazione Comunale».
Scala, pur riconoscendo all’Amministrazione Comunale l’impegno ad investire in questo programma, ritiene che si tratti sempre e comunque di un’iniziativa che non risolve il problema della carenza di asili nido in città. E la sua teoria, secondo cui non possa neanche essere considerata una struttura sussidiaria o complementare a quella che deve essere la struttura cardine, vale a dire l’asilo nido pubblico, è basata soprattutto su due aspetti:
«Prima di tutto, il servizio della mamma accogliente può essere a nostro avviso considerato come semplice servizio di supporto al lavoro dei genitori, un’opera che può essere tranquillamente considerata una sorta di vigilanza del bambino, che nulla ha a che fare al legittimo e fondamentale momento educativo e pedagogico del bambino stesso. In seconda ipotesi, poi, si tratta invece di considerare il bambino come soggetto autonomo nel contesto di una crescente pluralità di esperienze relazionali, tali da favorire un’organizzazione via via più complessa della sua autonomia e la promozione di processi salutari di integrazione con l’ambiente socio culturale in cui è inserito, che solamente la struttura pubblica può a nostro avviso assicurare. Ciò vuol dire che l’asilo nido deve essere sempre più concepito come funzione educativa e non più luogo di custodia».
Scala considerato anche, che la stessa legge riconosce agli asili nido pubblici un servizio sociale di interesse pubblico, in quanto luogo educativo, oltre che pedagogico, non fosse altro per l’importanza del rapporto con coetanei, riteniamo giusto permettere a tutti i bambini di poterci andare. «Per questi motivi che l’asilo nido, per le sue finalità sociali deve essere concepito come servizio pubblico rivolto alla collettività e non tra i servizi a domanda individuale. Bisogna uscire, quindi, dalla logica dei servizi a richiesta individuale per entrare nella logica del diritto, riconoscendo al nido un servizio educativo e sociale di interesse pubblico. Pertanto – conclude -riteniamo che la realizzazione di nuovi asili nido pubblici deve essere prioritaria, anche perché riteniamo che non sarà sicuramente l’istituzione di un servizio come quello della Mamma Accogliente, pur apprezzabile, a risolvere il drammatico problema delle liste di attesa».
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