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Claudio Simbula 13 settembre 2008
Nubifragio: Alghero e dintorni, the day after
Il centro cittadino e le borgate vicine hanno vissuto momenti di puro terrore. Ora si fanno i conti dei danni


ALGHERO - Cartelli pubblicitari abbattuti, segnali stradali divelti, alberi tagliati di netto e rovesciati in mezzo alla strada. É questo il panorama che si presenta allo sguardo di chi arriva ad Alghero da Sassari, passando per Tottubella e Sa Segada. Qui il “ciclone” ha sprigionato la sua forza, investendo quanto incontrato sul proprio cammino. Lo sanno bene molti viticoltori, cha hanno visto le proprie vigne spazzate via: filari distrutti, pali completamente piegati e uva irrimediabilmente per terra, con conseguente grande danno economico.

L’agro algherese, la periferia della città e la zona di Olmedo figurano come zone fortemente colpite dal nubifragio. Possono testimoniarlo benissimo molte imprese dislocate nella zona industriale San Marco, dove legnami, tettoie e materiali di seconda lavorazione sono stati sparsi lungo i grandi cortili, mentre cassonetti sfrecciavano da una parte all’altra, scontrandosi e ribaltandosi, quasi avessero quattro ruote motrici: «Sembrava di vedere delle auto rincorrersi», sostiene uno dei testimoni.

Ad Olmedo molte case sono state scoperchiate dal vento, che con la sua presa ha strappato un gran numero di comignoli (portando con sé buona parte del tetto ad essi collegato). Un tavolino solitamente presente nel campo da calcio all’ingresso della cittadina è stato ritrovato nella piazza centrale, a più di un chilometro di distanza, arrivato sin la chissà come.

Anche nei dintorni della borgata di Santa Maria La Palma la situazione è in molti casi tragica. Disperati i viticoltori, sia chi ha riportato danni alle proprie vigne, sia chi trasportava il carico nella locale Cantina Sociale, vedendosi improvvisamente sorpreso dall’intenso acquazzone che ha allagato il carrello di molti trattori, compromettendo la qualità del contenuto.

Un gran numero di auto è stato danneggiato da alberi caduti lungo la strada o all’interno dei cortili delle abitazioni. Tante le case ormai prive di buona parte del tetto, con garage allagati e stanze interne ridotte a piscine. I testimoni raccontano di scene ai limiti, con rami conficcati dentro i parabrezza e gatti e cani “volanti”, spinti per aria dall’impressionante tempesta.

Tempesta che ha causato stop duraturi alla circolazione delle auto lungo la direttiva che porta dalla borgata a Fertilia, con evidenti disagi. Dalle ore 17, uscire da Alghero e arrivare nella zona dell’agro si è rivelata una vera impresa: i pochi che hanno tentato sono stati costretti a farsi strada con le proprie mani, scendendo dall’auto e spostando tronchi d’albero e rami di grosse dimensioni.

Il centro della città di Alghero presenta ugualmente grossi danni. Momenti di puro panico sono stati vissuti dovunque, dalla terraferma al mare. Attività commerciali e abitazioni domestiche segnano il colpo, con ingenti danneggiamenti e problemi correlati. Tante le cantine e cucine allagate, tanti gli arredi volati via e i tetti saltati, con il problema aggiunto delle ingenti precipitazioni previste per domani. Non si contano gli ombrelloni spariti da vari ristoranti e bar, per non parlare di sedie e poltroncine. A fare le spese della bufera in particolare gli esercizi che si affacciano sui bastioni, con vetri delle finestre rotti, insegne divelte, strutture danneggiate. Tra i presenti, in molti si dicono stupefatti di fronte alla facilità con cui pesanti oggetti venivano trascinati dalla furia della bufera, che per circa venti minuti ha sfogato la propria potenza sulla zona.

La cittadina ricorderà questo venerdì come un giorno in cui è stato vissuto un grande spavento, chiusosi fortunatamente senza nessun decesso. Ora non resta che leccarsi le ferite, mettendosi al lavoro per salvare il salvabile e sistemare ciò che si può sistemare. Aspettando un intervento delle autorità pubbliche mirato ad aiutare cittadini ed esercizi, ora in grave difficoltà.
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