Mario Bruno ricorda che il Consiglio Comunale ha solo preso atto dei criteri che informano quella che diventerà una proposta di piano regolatore portuale
ALGHERO - «Sorprende la nota odierna del Comune di Alghero che, in seguito alla presa d’atto dei criteri informatori del Piano del Porto di Alghero da parte del Consiglio Comunale nella seduta di ieri, afferma di aver approvato il progetto preliminare del Piano stesso, che Alghero per la prima volta ha uno strumento di programmazione della sua portualità e che ora “la palla passa alla Regione che dovrà approvarlo entro pochi mesi”».
Niente di tutto questo per il Consigliere regionale Mario Bruno il quale a scanso di equivoci ricorda che il Comune di Alghero ha ricevuto dalla Regione nella scorsa legislatura (in data 8 giugno 2004, a tre giorni dal voto per le ultime regionali), la delega alla stesura del Piano del Porto, che va ad aggiornare e proporre modifiche al Piano regolatore previgente del 1955 e ad attuare la legge 84/94 che afferma che tutti i porti di interesse regionale, cat. II classe III, debbono dotarsi di un piano regolatore portuale.
«Il Comune si è limitato ad affidare agli ingegneri Ruiu e Ritossa la stesura di un piano particolareggiato del Porto, che è strumento attuativo del PUC o comunque del PRG vigente –sottolinea Bruno- e il Consiglio Comunale ha preso atto dei criteri che informano quella che diventerà una proposta di piano regolatore portuale. Siamo dunque ancora in una fase d’avvio».
Tutti d’accordo invece sul fatto che poi ad approvare il Piano sarà un decreto del Presidente della Regione. Si discute però se l’adozione debba essere fatta dall’autorità marittima (art. 5 co.3 della L.84/94), d’intesa col Comune, o dalla stessa Regione che ha competenza esclusiva ed indiscussa sul Porto di Alghero, anche ai sensi della recente sentenza del Consiglio di Stato.
In ogni caso, la procedura prevede, in seguito all’adozione, il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che entro 45 giorni deve esprimersi e successivamente essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale prevista dalla Legge 84/94 e a valutazione ambientale strategica, ai sensi della L. 152/2006. Solo a quel punto il piano sarà approvato dalla Regione. La procedura è dunque ancora lunga e garantista per tutti i cittadini.
Nella foto Mario Bruno (a destra) con Carlo Mannoni
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