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Cor 18:28
Abbàida, luoghi comuni al cinema
Dall’8 al 14 dicembre Abbàida! – Luoghi comuni sul cinema torna a Sassari con un’edizione ricca di proiezioni, anteprime, incontri con gli autori, musica e occasioni di confronto sulle nuove direzioni del cinema contemporaneo


SASSARI - Il festival è finanziato dall'Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dalla Fondazione di Sardegna, e organizzato dal Cineclub “Nuovo Aguaplano”, sotto la direzione artistica del regista e sceneggiatore Sergio Scavio e la direzione tecnica di Matteo Manunta. Nato dalle ceneri del fortunato Rebeccu Film Festival di Bonorva, ospitato a Genoni, Martis e Sassari, il festival Abbàida ha accolto negli anni talenti del nuovo cinema italiano, crescendo di edizione in edizione, fino ad avere quest’anno due sezione cortometraggi, tre giurie e tre premi, proponendo una programmazione di lavori emergenti che intrecciano cinema del reale con nuove forme di racconto e ricerca visiva.

Si parte lunedì 8 dicembre alle 17 all’Ex Mattatoio, con l’apertura ufficiale affidata al primo lungometraggio in programma “L’oro del Reno” di Lorenzo Pullega, in sala l’attrice protagonista Rebecca Antonaci. Il film – un viaggio reale e insieme onirico lungo il Reno italiano – racconta un percorso fatto di incontri, memorie e ritorni all’infanzia, premiato come Miglior Regia “Per il Cinema Italiano” al Bif&St di Bari. In serata, sempre all’Ex Mattatoio, spazio alla seconda proiezione, “Waking Hours” di Federico Cammarata e Filippo Foscarini, intenso racconto notturno ambientato ai confini d’Europa, introdotto dagli autori in collegamento online.

Il festival prosegue martedì 9 dicembre, ancora all’Ex Mattatoio alle 17, con la proiezione pomeridiana di “Bocca d’Inferno” di Eugenio Barzaghi, presente in sala. Una storia che unisce un soldato della Prima guerra mondiale e un fotografo contemporaneo in un viaggio che collega Avellino al Carso, alla ricerca di una trincea dal nome leggendario. In serata arriva “L’Albero di Trasmissione 2. La Vendetta” di Fabrizio Bellomo, nuovo ritratto di Simone, artigiano fuori dalle logiche del mercato, e riflessione sul ruolo del cinema nel preservare memorie e libertà che il presente tende a cancellare.

Mercoledì 10 dicembre, sempre all’Ex Mattatoio (ore 17), è invece il momento del Concorso Cortometraggi, una sezione molto attesa, tutti gli autori in concorso saranno presenti in sala. In programma “Restare” di Fabio Bobbio, “1799. Diario” di Fulvio Risuleo, “A Story of Solitude and Terror” di Andrea Sorini, “De Occulta Immagine” di Stefano P. Testa e “Deserto Bianco” di Marta Massa, cinque opere che esplorano universi narrativi e visivi diversissimi: dagli ultimi giorni in una tavola calda, alle estati del passato, ai misteri della scomparsa, all’alchimia dell’immagine fino ai paesaggi industriali abbandonati della Sardegna.

La serata si chiude con il quinto lungometraggio in programma, “Kickoff” di Roser Corella & Stefano Obino. Un film che racconta la nascita di un torneo di calcio femminile in un villaggio del Kirghizistan, sfidando ruoli e tradizioni radicate. Giovedì 11 dicembre il festival si sposta al Cityplex Moderno, dove viene proiettato “Canone effimero” di Gianluca e Massimiliano De Serio, introdotto da Gianluca De Serio. Il film, prodotto da La Sarraz Pictures, è stato presentato in anteprima mondiale alla Berlinale, Berlin International Film Festival nella sezione Forum ottenendo una menzione speciale da parte della giuria. A seguire si svolgerà la premiazione del concorso. La serata prosegue poi al Quod, con un rinfresco e il concerto della musicista Bebawinigi, per un incontro informale tra pubblico, autori e ospiti del festival.

Venerdì 12 dicembre l’Accademia di Belle Arti ospita la masterclass di Gianluca De Serio, un’occasione per approfondire il lavoro del regista e sceneggiatore che insieme al fratello gemello Massimiliano ha prodotto vari cortometraggi e documentari che hanno partecipato ai più importanti festival di cinema nazionali e internazionali, aggiudicandosi numerosi premi, per raccontare il loro approccio al cinema documentario, tra archivio, memoria e nuove forme di rappresentazione.
Il festival si conclude domenica 14 dicembre all’Argentiera, con la proiezione speciale de “Il primo deserto” di Sergio Scavio, realizzata in collaborazione con LandWorks, film prodotto grazie ad un progetto PNNR dell'Accademia di belle arti Mario Sironi di Sassari. Un racconto che intreccia le vite di un giovane prete malato, della sua perpetua, di un vecchio scrittore e di un ex minatore. Attraverso confessioni, ricordi e smarrimenti, si delinea il vuoto lasciato dalla fine del lavoro minerario e dalle perdite personali, trasformando il paesaggio dell’Argentiera in uno spazio simbolico dove si confrontano speranza, disperazione e desiderio.
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