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Cor 11:14
«Eolico a Capo Caccia, Cacciotto si faccia sentire»
L´ex sindaco Conoci chiede un immediato coinvolgimento del territorio. «Difendere Alghero significa difendere un patrimonio naturale e identitario che appartiene ai suoi cittadini, alla Sardegna e all’Italia intera»


ALGHERO - «Nel 2022, da Sindaco di Alghero, firmai l’opposizione formale al progetto di parco eolico offshore davanti a Capo Caccia: un impianto enorme di 382 km² con 27 torri alte oltre 300 metri, incompatibile con il territorio e di impatto devastante sul paesaggio, sull’ecosistema marino e sulle rotte migratorie dell’avifauna. La contrarietà non derivava da un rifiuto ideologico delle energie rinnovabili, ma dalla consapevolezza che la transizione energetica non può essere imposta sacrificando identità, patrimonio naturale e culturale, e il diritto delle comunità locali a partecipare da protagoniste. Denunciammo un metodo calato dall’alto: nessun coinvolgimento del territorio, nessun dialogo con le istituzioni, nessun rispetto per le prerogative comunali. Alghero e la Sardegna trattate come colonie, gravate da vincoli e servitù senza alcun beneficio». Parole di Mario Conoci, già sindaco ad Alghero.

«L’impianto rappresenterebbe solo obblighi e svantaggi: perdita irreversibile di un patrimonio naturale e paesaggistico, danno all’immagine e all’identità della città, e disagi enormi per i lavori a terra del cavo di trasferimento dell’energia, che attraverserebbe il Porto storico, la Passeggiata Garibaldi, via Don Minzoni e la Pietraia, incidendo pesantemente sulla vita quotidiana. Tutto questo senza alcuna riduzione dei costi energetici per i cittadini, senza compensazioni, senza ritorni economici: un sacrificio privo di giustificazione sociale ed economica. Pur non essendo più Sindaco, resto convinto che quella opposizione fosse giusta e necessaria. Sono certo che l’attuale amministrazione comunale continuerà su quella strada, difendendo con determinazione Alghero, la sua comunità e il suo territorio. Ma è doveroso chiedersi anche quale sia la posizione e quali le iniziative della Regione Sardegna».

«Questo non è un problema isolato: altri progetti simili minacciano la Sardegna, compreso un secondo impianto offshore poco a sud di Alghero, quasi contiguo a quello di Capo Caccia. L’intero territorio regionale rischia di subire un’imposizione che scarica costi e danni sulle comunità locali senza alcun ritorno positivo. Alghero e la Sardegna fondano le proprie prospettive di sviluppo su ambiente e turismo: il nostro mare non può essere trasformato in una immensa “zona industriale”. Per questo è indispensabile che l’amministrazione comunale coinvolga le città vicine e la nascente Città Metropolitana di Sassari. Il sindaco Cacciotto deve far sentire immediatamente e con forza la propria voce. In questo quadro, l’attuale denuncia di Mauro Pili si pone in continuità con la posizione formale che il Comune di Alghero espresse nel 2022, che io stesso, da Sindaco, firmai» chiude Mario Conoci.
Commenti
4/9/2025
La denuncia arriva da Mauro Pili, già presidente della Regione Sardegna, che rende noto il nuovo divieto della Capitaneria nello specchio d´acqua davanti a Capo Caccia di 382 km quadri a causa delle indagini di una multinazionale svedese per il progetto di una centrale eolica a mare



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