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S.A. 3 luglio 2024
Il direttore di Repubblica ad Alghero
Maurizio Molinari sarà ad Alghero domenica 7 luglio alle 18.45, nel suggestivo parco di Villa Mosca, per un incontro organizzato in collaborazione tra i festival letterari Dall’altra parte del mare e Mediterranea. Culture, scambi, passaggi


ALGHERO - «Tre potenze globali, una dozzina di medie potenze in competizione e cinque conflitti in corso fanno del Mediterraneo il cuore strategico del pianeta». Inizia così l’analisi lucida e illuminante che il direttore del quotidiano La Repubblica Maurizio Molinari conduce, con l’accuratezza del grande giornalista e la precisione dell’osservatore più raffinato, nel volume “Mediterraneo conteso” (Rizzoli), in cui analizza gli interessi contrapposti e le tensioni – militari, economiche, sociali – che si agitano nelle acque e sulle coste del Mare Nostrum. Maurizio Molinari sarà ad Alghero domenica 7 luglio alle 18.45, nel suggestivo parco di Villa Mosca, per un incontro organizzato in collaborazione tra i festival letterari Dall’altra parte del mare e Mediterranea. Culture, scambi, passaggi. A dialogare con lui di “Mediterraneo conteso” sarà il giornalista Costantino Cossu, firma del Manifesto, già caposervizio delle pagine culturali per La Nuova Sardegna. Giornalista, scrittore, a lungo corrispondente da Bruxelles, New York, Gerusalemme e inviato in Medio Oriente, nel Nord Africa e nei Balcani, Maurizio Molinari, dal 2020 alla guida di “La Repubblica”, è autore di numerosi saggi e si è affermato come uno dei massimi esperti di geopolitica e relazioni internazionali.

In “Mediterraneo conteso” l’autore analizza gli equilibri mutevoli e le strategie delle tre grandi potenze mondiali Stati Uniti, Russia e Cina e di un nutrito gruppo di potenze regionali – non solo Italia, Spagna, Grecia, Francia, ma anche Turchia, Egitto, Israele, Emirati Arabi –, ciascuna delle quali impegnata a tutelare i propri interessi nazionali e destreggiarsi nel gioco di alleanze e contrapposizioni. Tutte accomunate, scrive Molinari, «dalla convinzione che prevalere nel “mare di mezzo” significa ipotecare l’influenza strategica su uno spazio che va dalla Manica al Golfo di Guinea, dal Bosforo allo Stretto di Bab el-Mandeb, dallo Stretto di Hormuz al Mar Caspio». Molinari analizza, in rapporto ai diversi Paesi presenti sullo scacchiere mediterraneo, questioni complesse come lo sviluppo energetico, i cambiamenti climatici, i flussi migratori, la battaglia per i diritti umani, il terrorismo e completa l’analisi, nell’ultima parte del volume, con una serie di dettagliate “mappe di identità”, in cui riporta dati e numeri che descrivono le differenze tra Stati su natalità, crescita, istruzione, internet, spesa militare, fede, libertà fondamentali. Maurizio Molinari (Roma, 1964), giornalista e scrittore, è laureato in Scienze Politiche e in Storia a La Sapienza di Roma. È stato corrispondente per “La Stampa” da Bruxelles, New York e Gerusalemme – Ramallah, e inviato in Medio Oriente, nel Nord Africa e nei Balcani. Tra i suoi libri più recenti, Il ritorno delle tribù. La sfida dei nuovi clan all’ordine mondiale; Atlante del mondo che cambia; Il ritorno degli imperi.
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