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Red 8 maggio 2008
Stop all´Autorità Portuale di Olbia, Alghero è Porto turistico
Daga sostiene che sia stato erroneamente inserito tra quelli commerciali e passeggeri, in contrasto con la classificazione turistica e diportistica. «Il porto di Alghero è degli algheresi. Alla classe dirigente il compito di renderlo produttivo»


ALGHERO - Fa discutere in città la reale possibilità che il Porto turistico di Alghero possa entrare a pieno titolo nell'Autorità Portuale di "Olbia-Golfo Aranci". Dopo i nulla di fatto in Consiglio Comunale, con lo stop alla discussione al fine di approfondire la tematica in Commissione e l'intervento del consigliere regionale Mario Bruno che reputava "inconcepibile" l'atto di inserimento nell'Autorità Portuale, chiedendo che fossero gli algheresi a gestire il furuto del porto, interviene anche il consigliere comunale del Pd Enrico Daga a rimarcare con forza che «il porto di Alghero è degli algheresi. Alla classe dirigente il compito di renderlo produttivo». Daga sostiene che il teorema con cui l'assessore all'Urbanistica Pirisi avvalora la tesi per la quale aderendo all’autorità Portuale di Olbia, il comune di Alghero possa mantenere l’autonomia gestionale sia palesemente falso. «Basta scorrere la legge dello stato n° 84/94 che disciplina le competenze delle autorità Portuali». La legge chiarisce che tutte le competenze sia amministrative sia gestionali, con poteri di regolamentazione e di ordinanza fino a quel momento in capo alle regioni e ai comuni, vengono trasferite, in via esclusiva, all’organo di emanazione governativa, ricorda Enrico Daga. «Anche il presidente Piro, che “gentilmente” è giunto da Olbia, invitato a rasserenare gli animi, ha chiarito quanto la legge prevede. Egli è stato molto esplicito, smentendo il “delegato” del sindaco, che sostiene che in questa maniera il porto verrebbe “consegnato“ agli algheresi». «La cosa risulta ancora più strana se pensiamo che mai questa amministrazione ha elaborato una strategia di medio lungo periodo, per costruire un modello gestionale autonomo. Anzi, al contrario - attacca Daga - ha ignorato gli imprenditori del porto e le loro progettualità. Imprenditori che, in solitudine, e con spirito di abnegazione, nonostante la totale disattenzione della politica, hanno consentito al porto di diventare la complessa realtà che oggi rappresenta». Il sindaco dimostra di ignorare perfino l’associazione “Consorzio dei servizi portuali”, del quale il comune è proprietario di quote insieme alla Confcommercio e alcuni club nautici, che attende l’acqisizione da parte del comune del 51% delle stesse, dichiara il giovane consigliere comunale. «E’ troppo facile nascondere le proprie responsabilità e la propria incapacità - conclude Enrico Daga - facendo finta di agire nell’interesse degli algheresi ma nei fatti colpendoli alle spalle, svendendo una delle più importanti risorse della città».
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