Secondo l´assessore all´Urbanistica del comune di Alghero Mario Bruna boccia il Piano Regionale dei Trasporti adottato dalla Giunta regionale, non la scelta del Comune di aderire all´Autorità Portuale di Olbia
ALGHERO - «La scelta dell’Amministrazione di Alghero, definita dal consigliere Bruno “inaudita, illogica e sbagliata”, riprende fedelmente la proposta riportata nel Piano Regionale dei Trasporti che estende la circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale di Olbia-G.Aranci ai porti di Palau, La Maddalena, S.ta Teresa di Gallura, P.to Torres ed Alghero». Questo il pensiero dell'assessore all'urbanistica della città di Alghero in merito alle
dichiarazioni sul porto catalano dell'onorevole Mario Bruno. «Bruno manifesta palese contrarietà verso le motivazioni indicate dall’Assessore regionale a sostegno di un disegno volto alla riorganizzazione degli assetti istituzionali e gestionali degli approdi con l’obiettivo della concreta realizzazione del sistema integrato dei porti sardi. Egli - continua Pirisi - non tiene conto che sebbene il porto di Alghero abbia beneficiato negli ultimi anni di importanti risorse finanziarie destinate alla crescita strutturale ed al miglioramento dei servizi, quasi mai questi interventi si sono concretizzati reali benefici economici ed occupazionali per la città, proprio a causa della mancanza di un’autorità di coordinamento unitaria di tutte le attività di gestione e programmazione della struttura portuale». Un’attenta lettura del Piano Regionale dei Trasporti evidenzia che la partecipazione di Alghero all’autorità Portuale del “Nord Sardegna” non significa porre il nostro porto sotto la tutela o la giurisdizione di Olbia, dichiara l'assessore. La città manterrebbe intatta la propria autonomia territoriale e gestionale, quanto poter contare su nuovi e importanti benefici di carattere economico e gestionale. Pirisi poi cita alcuni punti ben evidenziati dal Piano: la possibilità di sviluppare il piano regolatore del porto sotto un’unica guida che superi la generale frammentazione di competenze e la conseguente lentezza decisionale; l’accesso a risorse finanziarie nazionali e comunitarie e la gestione in proprio degli oneri di concessione e dei diritti portuali; l’unità gestionale di tutta la struttura portuale attraverso un “Comitato territoriale” costituito principalmente da rappresentanze locali. «Vorrei ricordare che la nuova classificazione dei porti, prevista dalla L. 84/94, ad oggi è applicata esclusivamente nei porti sede di Autorità Portuale. Nei restanti porti, compreso quello di Alghero vige ancora la vecchia classificazione prevista dal R.D. n. 3095 del 2 aprile 1885». La delibera consiliare è stata intanto momentaneamente sospesa. Ieri c’è stato l’incontro dei capigruppo consiliari con il Presidente dell’Autorità portuale, Paolo Piro e dopo che i consiglieri avranno avuto modo di approfondire la positività delle ricadute per la città, sarà riproposta nella prossima convocazione del Consiglio Comunale, assicura l'assessore.
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