ALGHERO – Gli ultimi giorni di campagna elettorale stanno vedendo transitare ad Alghero, per momenti più o meno lunghi, alcuni tra i personaggi più in vista della politica nazionale. Questa mattina, è atterrato all’aeroporto “Riviera del Corallo” Bobo Craxi, uno degli esponenti più in vista del Partito Socialista. Nella giornata di oggi, sta seguendo un tour sardo in tre tappe, all’Hotel Leonardo Da Vinci di Sassari, nella sede della Federazione di Oristano ed all’Hotel Mediterraneo di Cagliari, per poi ripartire alla volta di Milano. Ma, all’arrivo ad Alghero, ha incontrato la stampa locale alla presenza di diversi rappresentanti regionali del partito. C’erano i candidati alla Camera dei Deputati Peppino Balia (capolista), Pier Angelo Masia e l’algherese Matteo Tedde; il capolista al Senato della Repubblica Emilio Casula, l’ex assessore provinciale Marco Di Gangi ed il segretario cittadino Walter Tore. Craxi ha subito commentato l’attuale situazione politica, sia per quanto riguarda gli schieramenti che per le proposte. «Berlusconi e Veltroni non sono riusciti a creare un vero modello bipartitico. E soprattutto – ha sottolineato – non è riuscito il tentativo di Veltroni di cancellare i Socialisti. La cultura politica socialista è radicata e non può certo sparire per uno sbarramento elettorale. Mi preoccupa la qualità della campagna elettorale, che ha dimostrato dilettantismo politico. Capisco che Alghero metta di buon umore – ha ironizzato – ma la campagna elettorale di Silvio Berlusconi è esilarante. E Veltroni si è messo nella scia di Berlusconi a raccontare frottole. La raccolta di consenso è la parte facile – spiega – ma poi bisogna dare delle risposte. Avendo rappresentato il mio Paese all’estero, ho imparato che bisogna rispettare il proprio Paese e non bisogna incoraggiare cose non incoraggiabili, come lo sciopero fiscale o l’odio verso i meridionali. I temi della campagna elettorale sono scadenti, perché non si può parlare di Inno di Mameli o sulla lealtà verso la Repubblica, ma sui veri grandi temi». Il discorso è poi passato su temi economici. «Non dobbiamo frenare lo sviluppo dell’economia, ma ci vuole una riforma contrattuale nel mondo del lavoro. Non bisogna umiliare i giovani tenendoli nel precariato per dieci-venti anni. Inoltre – ha sottolineato – insisto sull’educazione. Siamo tra i paesi che hanno investito di meno in questo campo. Non capisco se sono i magistrati che guadagnano troppo o gli insegnanti che guadagnano poco. Dobbiamo investire sulla ricerca, ma bisogna partire dalle strutture e dalle “teste”, cioè dagli insegnanti e dal loro costante aggiornamento. Vogliamo sottoscrivere un patto laico – ha proseguito – per difendere i diritti civili. Va bene la libertà nel settore economico, ma ci vuole anche nella propria vita. Puntiamo sul diritto alla vita e sul ditirro a procreare, per esempio. Sennò, i ricchi andranno in Spagna a godere di alcuni diritti, e gli altri dovranno rimanere a casa». Per quanto riguarda la Sardegna, Bobo Craxi ha puntato l’obbiettivo verso il turismo ed il settore agroalimentare, due grandi temi per l’economia della regione. «Per noi Socialisti siamo sicuri che in Sardegna le cose andranno bene. Difendiamo i nostri valori e le nostre idee. E se qui riusciremo ad eleggere un senatore ed un deputato, potremo iniziare a costruire un Socialismo Mediterraneo, con una vera politica che unisca i Paesi di quest’aera geografica». La conclusione dell’incontro è tutta in una frase. «Siamo sicuri di raggiungere l’8percento al Senato ed il 4percento alla Camera. Credo che di Socialismo in Italia ci sia bisogno».

Nella foto: Bobo Craxi in compagnia del candidato algherese Matteo Tedde