Dopo la brillante esperienza nella passata legislatura, corre per conquistare un posto alla camera dei Deputati dal secondo gradino della lista de l’Arcobaleno
ALGHERO – Giovane, affermato e determinato. L’avvocato Elias Vacca sa di avere chance di rielezione ma sa anche di aver investito molto in termini di impegno, lavoro e soprattutto passione. La passione politica, proprio quella che lo ha sempre accompagnato nella sua esperienza, non solo in Parlamento. E’ stato il rappresentante numero 1 del territorio negli ultimi due anni, e probabilmente l’unico deputato che Alghero può aspirare ad avere anche nei prossimi. Dopo la brillante esperienza nella passata legislatura, infatti, corre per conquistare un posto alla camera dei Deputati dal secondo gradino della lista de La Sinistra - l’Arcobaleno, dietro Elettra Deiana.
Corri dal secondo posto ma le possibilità di elezione rimangono invariate rispetto alla scorsa legislatura
«Qualora vi fosse stata la possibilità di avere delle donne in lista ho sempre dichiarato che sarei stato io a fare un passo indietro, e come detto ho fatto. Come uomo sono orgoglioso di essere in minoranza. Tutti si riempiono la bocca con le candidature delle donne poi nei fatti nessun partito le ha inserite in posizione utile, io penso di aver fatto una cosa giusta. L’Arcobaleno è l’unico partito ad aver messo ai primi posti due donne, oltre Elettra Deiana, infatti, al Senato c’è Marinora Di Biase, oltretutto alla prima esperienza in Parlamento».
Perchè sei stato riconfermato? Con questa legge iniqua diventa davvero difficile riuscire a trovare posto
«Per me è una soddisfazione e un orgoglio. In casa Pdci il lavoro premia, ed evidentemente ho lavorato molto e bene. In secondo luogo la spinta al rinnovamento si fa sentire. Con questa candidatura sono il punto di riferimento del nord Sardegna. Rispetto al progetto dell'Arcobaleno ho sempre spinto all’unione delle forze di sinistra, da tempo. Oggi dopo l’aggregazione dei partiti sotto un unico simbolo, si è colta la possibilità di rendere il voto utile. Così non sono più concorrente di Cogodi o Attili, ma il loro candidato».
Cosa salvi dell’esperienza da parlamentare
«Tra le cose di cui vado più orgoglioso c’è sicuramente il rapporto attraverso il quale ho messo a nudo l’attività parlamentare. Tante cose che sembravano lontane o solo per addetti ai lavori, anche attraverso la partecipazione al Forum della città di Alghero, sono entrate nelle case dei cittadini. Questa è la bellezza della rete, in tv tu dici una sequela di parole e le parole le porta via il vento, nella rete no rimane tutto. Come attività parlamentare poi sono stati numerosi gli argomenti che ho trattato. Condizioni materiali di vita delle persone, dai problemi del comparto agricolo delle aziende sarde a quelle del lavoro e l’informazione. Quando si rappresenta un territorio nelle massime istituzioni, più sei lontano e più è difficile potersi occupare della propria città, ma si fa in modo di non sparire. Difendo quel che di Alghero si deve difendere in sede centrale. Come il grande lavoro per la concessione totale dell’aeroporto. Un obiettivo brillantemente raggiunto e per il quale ho giustamente speso grandi energie».
Perché ancora Bertinotti e non un Vendola o Diliberto
«Veltroni ha deciso che doveva rompersi l’alleanza e così è stato. Questa è la prima uscita della Sinistra Arcobaleno, e i numeri ci mandano all’opposizione. Il candidato che si indica non andrà a fare il Presidente del Consiglio. Quella di Bertinotti è quindi una candidatura di servizio, di grande valore, chiude la sua parabola politica da presidente della Camera, con orgoglio, sapendo di puntare ad avere una rappresentanza. Scelta saggia. Sarebbe bruciato un Vendola o un Di liberto, sicuramente tra i leader di domani. I partiti devono solo essergli grati. Il panorama politico è cambiato rapidamente, e le stesse candidature lo confermano. La Sinistra Arcobaleno conferma Luxuria e il Pd candida il generale Del Vecchio, indubbiamente il Partito Democratico si è spostato al centro, perdendo via via l’anima della sinistra. La differenza tra Pd e l’Arcobaleno oggi come oggi esiste e si vede».
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