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Antonio Burruni 20 febbraio 2008
Pdl: Alghero laboratorio politico, nasce la Federazione
Federazione di partiti che si riconoscono sotto il simbolo nazionale del Pdl. «Il Partito del Popolo delle Libertà, è di fatto presente in città già dal 2002»


ALGHERO - Presentazione del gruppo del Partito del popolo delle Libertà nel Consiglio Comunale di Alghero. Un’aggregazione che farà confluire sotto lo stesso simbolo i consiglieri comunali di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Fortza Paris, Muc e Democrazia Cristiana per le Autonomie. Sedici consiglieri quindi, che vedranno l’apporto esterno anche degli esponenti di Sardistas e del Movimento GiovaniUniti, non presenti in Consiglio, ma organici al nuovo soggetto politico (i GiovaniUniti addirittura confluendo in Forza Italia). Non sarà un gruppo consiliare classico, ma un gruppo federato, con un portavoce unico, ma che vedrà comunque al suo interno gruppi e rispettivi capigruppo. A sancire il patto, nella sala comunale di Via Sant’Anna, erano presenti Ennio Ballarini e Antonio Balzani (Alleanza Nazionale), Gianfranco Becciu e Mauro Giorico (Muc), Gianfranco Langella, Andrea Paulesu e Ninni Picinelli (Democrazia Cristiana per le Autonomie), Mario Conoci, Gianni Martinelli e Giancarlo Piras (Forza Italia), Antonio Camerada, Antonello Muroni e Maurizio Pirisi (Fortza Paris). «E’ una scelta quasi imposta dall’accellerazione della situazione politica nazionale – ha spiegato Tedde – E’ il frutto di un percorso iniziato nel Dicembre del 2006, con l’unione e la fusione delle forze, in base ai valori, come nel Partito Popolare Europeo. Vogliamo essere protagonisti della vita politica – prosegue – unendo le anime dei moderati, cattolici, liberali, repubblicani. Dobbiamo riunire tutti i moderati – spiega – senza annettere o fagocitare nessuno. Il Pdl deve essere uno strumento importante per presentare le istanze dei cittadini e per dare risposte alla città in modo efficiente. Ad Alghero, come spesso accade, siamo i primi ad attivare un percorso politico. Siamo in primi in Sardegna e tra i primissimi in Italia a formare questo nuovo gruppo. Ora, non dobbiamo arricchire le forme, ma la sostanza».

Marco Tedde risponde anche a quanti cercano di presentare il Partito Democratico come “il nuovo”. «Non si rappresenta “il nuovo” se il presidente è l’ex premier Prodi, il vicepresidente è Franceschini, capogruppo alla Camera negli ultimi due anni, ed il candidato premier è Veltroni, che fa politica da trent’anni». Il Pdl, sempre in base alle dichiarazioni del sindaco, non ha tra i primi punti in agenda la redistribuzione di incarichi tra le varie anime che lo compongono. Erano presenti all’incontro di questa mattina anche Antonello Usai (Udc) ed Angela Lobrano (Udeur), organici alla Maggioranza in Consiglio Comunale, ma, per decisioni dei vertici nazionali, estranei al Pdl. «L’Udc e l’Udeur sono forze moderate con valori comuni ai nostri – ha detto Tedde – ci divide il simbolo grafico, ma la porta è aperta». «Il nostro percorso sarà un po’ più lungo – ha ammesso Antonello Usai al termine della presentazione – ma non si possono cancellare tanti anni di alleanza. Sono decisioni presi a livello nazionale e – ha concluso – mi pare che ci si sia dimenticati della “base”, visto che non c’è stato nessuno congresso per decidere le strategie politiche».

Ennio Ballarini ha invece sottolineato la fedeltà che An ha sempre mostrato verso il Centrodestra e verso il sindaco Tedde, con la condivisione di programmi comuni. «Mi spiace che qualche forza politica che ha fatto con noi un percorso di governo, non aderisca a questo nuovo progetto», ha sottolineato. «A livello nazionale, è successo quello che già lo scorso anno è successo ad Alghero. Questo processo – ha spiegato Mario Conoci – non è dovuto ad alchimie politiche, ma per dare un’azione politica più efficace. I valori sono la base comune, ma la gente vuole soluzioni ai problemi. Abbiamo ancora oltre quattro anni – ha proseguito il coordinatore cittadino di Forza Italia – per affinare questo processo ad Alghero», concludendo poi con la conferma di alleanza fortissima con Udc ed Udeur, «che probabilmente non entrano nel Pdl solo per decisioni nazionali». A chi invece parla di un Pdl troppo sbilanciato a destra, risponde Ninni Picinelli, che porta la presenza della Dca come esempio pratico. Sulla stessa linea Gianfranco Becciu, che spiega come alla gente non interessi sapere «il punto geometrico in cui si collocano i singoli partiti, ma le risposte che possono dare ai problemi. Come succede nel bipartitismo inglese, dove chi vota una parte, ne conosce esattamente le politiche. E’ assurdo che in un momento dove ci vogliono soluzioni, ci si azzuffi sulle posizioni. E poi – ha concluso uno dei padri fondatori del Muc – noi siamo già da tempo il Popolo delle Libertà, il popolo del Centrodestra».

Nelle foto alcuni momento della presentazione di questa mattina
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