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Mario Conoci 16 marzo 2021
L'opinione di Mario Conoci
Basta dispute, lavoriamo per programmare


La programmazione è il cuore di ogni scelta politica, è il carburante che fa muovere le leve dello sviluppo e disegnare orizzonti verso i quali movere passi concreti. Quella che stiamo vivendo è certamente una stagione nella quale puntare fortemente sulla programmazione. Una programmazione però profondamente cambiata rispetto ad anni passati nei quali ognuno progettava un orizzonte che si limitava a definire esigenze prettamente locali, fondamentali certo per modificare il volto di una città, per valorizzare potenzialità urbane, per recuperare un patrimonio architettonico storico spesso abbandonato. Una stagione che la nostra città ha vissuto nel primo decennio degli anni 2000, durate le amministrazioni di centro destra, e che aveva anche radici in “visioni” che risalivano anche ai primi anni 90: l’esempio più significativo è rappresentato dalla passeggiata progettata dall’architetto catalano Joan Busquets.

Oggi, dopo anni di assenza di programmazione, viviamo una nuova stagione legata in particolare al nuovo settennato dei fondi europei 2021-2027 e alle risorse straordinarie del Recovery fund. Questa stagione, a differenza della precedente, sarà caratterizzata soprattutto da una programmazione quantomeno di carattere territoriale e regionale nella quale le città dovranno e potranno avere un ruolo importante nella misura in cui saranno in grado di dialogare e co-programmare con la regione e, nel nostro caso, con la rete/città metropolitana. Tutto ciò, inoltre, in particolare per il Recovery fund, sarà condizionato dalla decisione che il governo nazionale adotterà fra condividere le scelte con le autonomie locali o far calare dall’alto la programmazione delle risorse. Noi tutti, naturalmente, chiediamo scelte partecipate, ma su ciò ancora non esiste chiarezza.

È evidente che questa programmazione di scala sovracomunale non esclude la partecipazione a programmi e finanziamenti più strettamente legati all’ambito locale. A questo sovrintende per il nostro comune un dirigente e una struttura ad hoc, prevista e realizzata dalla nostra amministrazione. In questo quadro si inserisce, ad esempio, l’avvio del distretto rurale, i programmi avviati con l’università, con Porto Conte Ricerche in sinergia col parco di Porto Conte. Altrettanto è continua la programmazione legata a opere pubbliche per le quali abbiamo, purtroppo, riscontrato la assoluta mancanza di un “parco progetti” tale da consentire di partecipare a bandi che richiedono progettazioni avanzate. Ci stiamo dotando quindi tali progettazioni, e rientra in questa ottica la recente decisone di affidare la progettazione su un immobile strategico come la ex caserma di via Simon, solo per fare un esempio di rilievo. A questa struttura tecnica dell’amministrazione è nostro compito dare indirizzi che ne orientino l’attività.

Ma tornando alle risorse 2021-2027 ed al Recovery fund, Alghero, insieme alle altre comunità del nord-ovest della Sardegna partecipa a pieno titolo, con uomini e idee, ai primi passi che su questo tema si stanno muovendo. A livello comunale abbiamo dedicato, come detto, uno specifico settore con un dirigente e una struttura che si occupa di coordinare tutte le attività di programmazione del comune a tempo pieno e abbiamo, in sede di rete metropolitana, concordato con gli altri sindaci di affidare al direttore del nostro parco regionale questa importantissima funzione. Siamo dunque in prima linea e al passo con le esigenze di una moderna programmazione che rappresenta una straordinaria, e forse irripetibile, opportunità per le nostre comunità.

Di fronte a questo scenario serve la capacità della politica di abbandonare le dispute, di discutere e poi di unirsi attorno ad obiettivi comuni, di rappresentare un progetto coordinato e unitario che sappia inserirsi armonicamente, ma in modo originale, con la programmazione regionale e nazionale. Sarà necessario un confronto serrato sulle linee indicate dalla Unione Europea che più si attagliano alle esigenze e alle prospettive di sviluppo che vogliamo individuare per il nostro territorio. In sede di Rete metropolitana è di questi giorni la proposta, aperta, di portare in discussione nei Consigli Comunali le proposte che riguardano: la trasformazione del sistema energetico territoriale, conseguente alla progressiva de-carbonizzazione ed alla sostituzione delle attuali centrali, con impianti di generazione basati su fonti rinnovabili e tra esse, quale scelta connessa alle caratteristiche peculiari delle coste del nostro territorio, l’energia prodotta dalle onde e dal moto ondoso; l’utilizzo prevalente della energia pulita così prodotta per la produzione di idrogeno verde, quale “combustibile” per le esigenze produttive, civili e della futura mobilità sostenibile (aerei, navi, treni, bus, auto, trasporto pubblico locale); la riduzione del divario infrastrutturale con particolare riferimento al potenziamento della rete ferroviaria regionale per la mobilità interna delle persone e delle merci.

La prima idea attiene ad un più ampio disegno di trasformazione green del nostro territorio e di riqualificazione delle aree di crisi e del nostro apparato produttivo su basi bio-industriali, in coerenza con le finalità dei principali strumenti della programmazione disponibili per una futura economia - decarbonizzata e circolare - in sinergia con il Green Deal europeo. La seconda idea attiene alla esigenza di una riproposizione del ben noto tema storico, ancora irrisolto, che tocca ovviamente anche il Nord-Ovest della Sardegna, e che riguarda il nostro inaccettabile gap infrastrutturale, in materia di collegamenti e trasporti interni, rispetto alle altre Regioni d’Italia. A questi temi si affiancano quelli della formazione e della ricerca, dei giovani, della cultura, dell’inclusione sociale, dell’innovazione. Su questi temi, ma anche su altri che siamo chiamati ad individuare e proporre, dobbiamo confrontarci al nostro interno e con le altre città del territorio per proporre, infine, alla Regione un progetto di sviluppo integrato della nostra città e dell’intero territorio del nord-ovest. La sfida è di fonte a noi e dobbiamo coglierla nell’interesse del futuro della nostra comunità. In questo processo Alghero c’è e, insieme alle altre comunità del nord-ovest della Sardegna, è pienamente inserita nella nuova stagione della programmazione.

*Sindaco di Alghero
Commenti
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