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Red 27 aprile 2020
«Restrizioni folli, condannati a morte»
Così il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, che nel corso di una videoconferenza ha criticato senza mezze misure il nuovo dpCm annunciato ieri dal premier Giuseppe Conte. Per questo, chiede al presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas un cambio di marcia


OLBIA – La grande delusione. Questo il sentimento provato ieri dal sindaco di Olbia Settimo Nizzi e spiegato in una videoconferenza contro le «restrizioni folli» del nuvo dpCm illustrato ieri (domenica) dal premier Giuseppe Conte.

Un decreto che per l'Isola «è una condanna a morte», ha dichiarato il primo cittadino gallurese, che critica il documento dal punto di vista politico ed economico. «Quello che sta succedendo è gravissimo. Era tollerabile nell'immediato, ma non si può continuare a prendere questo tipo di provvedimenti con un dpCm. Abbiamo ancora un Parlamento e mi auguro che si faccia sentire», ha insistito Nizzi, che sottolinea: «La situazione della Sardegna non è quella della Lombardia e non possiamo avere le stesse regole».

«A cosa serve aprire le imprese manifatturiere se i negozi restano chiusi? Ma soprattutto se le persone non hanno i soldi per mangiare?», si chiede il sindaco, che guarda con preoccupazione all'imminente stagione estiva, fondamentale per l'economia del suo e dei tanti Comuni costieri della Sardegna. «Sono un medico e non ho mai sottovalutato il rischio sanitario. Ma i dati oggi ci dicono che dobbiamo ripartire. Altrimenti, per la disperazione, si rischia la disobbedienza civile», conclude Nizzi.

Nella foto: il sindaco Settimo Nizzi
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