Cagliari Oggi
Notizie    Video   
NOTIZIE
Cagliari Oggi su YouTube Cagliari Oggi su Facebook Cagliari Oggi su Twitter
Cagliari OgginotiziesardegnaCronacaFinanziamenti › “Operazione Condor”: Scoperta truffa ai danni dello Stato e dell’Ue
A.B. 20 novembre 2007
“Operazione Condor”: Scoperta truffa ai danni dello Stato e dell’Ue
Le Fiamme Gialle galluresi hanno scoperto un’illecita percezione dei finanziamenti pubblici (Legge 488), mediante fatture false e società fittizie. Sequestrati macchinari per un milione di euro


ARZACHENA - Importante operazione messa a segno dalla Fiamme Gialle di Olbia e Palau, coordinate dal Comando Provinciale Sassari, nel comparto dei finanziamenti pubblici. Nello specifico, si parla di finanziamenti erogati tramite la Legge 488 (cosidetti “finanziamenti all’industria”). Complesse indagini di polizia economico-finanziaria, dopo circa un anno, hanno consentito di ricostruire un complicato giro di fatture false, società fittizie, conti correnti e movimentazioni di denaro grazie ai quali una famiglia di imprenditori arzachenesi ed altri soggetti coinvolti, sono riusciti a percepire mezzo milione di finanziamenti a fondo perduto. Le attività di indagine hanno consentito di fornire riscontri in base ai quali macchinari destinatari del finanziamento (in particolare un escavatore ed una pala gommata) ed una “cessione di ramo d’azienda”, sono frutti di attività e fatturazioni fittizie. In particolare, i finanzieri hanno scoperto che l’attività produttiva indicata dalla società (in località “San Giacomo”) in cui doveva essere svolta l’estrazione del granito, nella realtà non ha mai operato a pieno regime. Infatti, quando le Fiamme Gialle di Palau sono giunte nella cava di granito, hanno scoperto l’assenza dei macchinari e del personale dipendente. Conseguentemente le indagini hanno rilevato che i macchinari erano utilizzati in altro luogo, mentre i dipendenti, inizialmente regolarmente assunti, risultavano essere stati tutti licenziati non appena la società aveva ottenuto il decreto di concessione da parte del Ministero. Gli ulteriori controlli hanno evidenziato inoltre che su alcuni macchinari ed attrezzature, rientranti nel finanziamento agevolato, tra cui figuravano anche la pala gommata e l’escavatore cingolato, vi erano ancora debiti insoluti nei confronti dei fornitori, in netto contrasto con il disposto della Legge 488/92, la quale prevede che i beni siano pagati a saldo. La società beneficiaria, inoltre, ha acquistato macchinari già usati, facendoli passare invece come “nuovi di fabbrica”. Per ottenere il pagamento delle quote del finanziamento, gli amministratori della società hanno prodotto al Ministero false certificazioni in cui hanno dichiarato che i macchinari erano stati pagati a saldo, che questi erano “nuovi di fabbrica”, che i dipendenti erano regolarmente assunti e che l’attività produttiva era perfettamente funzionante. La prosecuzione degli accertamenti investigativi a mezzo di complessi accertamenti bancari ha inoltre permesso di dimostrare che l’intera operazione relativa ad una cessione di una parte dell’azienda (comprensiva del contributo statale) a favore di un’altra società facente parte dello stesso gruppo di imprenditori (per un valore dichiarato di circa 1 ml di euro), in realtà era falsa. Ad avvalorare tale ipotesi anche una perizia effettuata sulle firme riportate sugli assegni bancari emessi a copertura dell’operazione finanziaria, effettuata da un perito nominato dalla Procura di Tempio Pausania. Oltre alla truffa aggravata ai danni dello Stato, alcune delle persone sottoposte alle indagini dovranno difendersi anche dall’accusa di aver prodotti documenti falsi, di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per importi considerevoli e di aver presentato dichiarazioni fraudolenti mediante l’utilizzo di fatture false. A fronte di tutti i puntuali riscontri forniti ed oggettivi accertamenti esperiti (il tutto compendiato in un voluminoso fascicolo), il Gip del Tribunale di Tempio, su richiesta del Pm inquirente, ha disposto il sequestro preventivo di alcuni grossi macchinari per i quali le imprese sottoposte ad indagini hanno ottenuto dallo Stato ingenti contributi a fondo perduto per circa cinquecentomila euro. I beni oggetto del sequestrato sono riconducibili, tra l’altro, ad una grossa pala gommata utilizzata per sollevare e trasportare grossi blocchi di granito del peso complessivo di oltre cinquantamila tonnellate del valore di circa settecentomila euro e di un escavatore cingolato del valore di circa trecentomila euro. I finanzieri incaricati di eseguire il provvedimento del giudice, hanno provveduto al sequestro del solo escavatore cingolato, non avendo ancora rintracciato la pala gommata. Le ricerche sono state estese a tutto il territorio nazionale.
Commenti
19:14
La Giunta ha approvato in via definitiva le Direttive di attuazione per gli aiuti destinati a sostenere le imprese, in fase di avviamento o sviluppo, grazie alle quali potranno essere pubblicati i bandi



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)