Ad un mese e mezzo dalle Amministrative che interesseranno il capoluogo turritano, intervengono Francesco Chessa e Pietro Pedoni, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore cittadino e provinciale del movimento politico
SASSARI - «Dopo cinque anni, finalmente si ripropone per i sassaresi l’opportunità di cambiare, di voltare la triste pagina proposta dalla Giunta Sanna. Tuttavia, l’esito non è affatto scontato». Inizia così l'intervento di Francesco Chessa e Pietro Pedoni, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore cittadino e provinciale del movimento politico L'Azione, che sottolineano come «sarebbe troppo facile e affrettato sventolare la bandiera della vittoria ancor prima di aver iniziato la gara, confidando nel vento in poppa delle Elezioni regionali. Sassari è una faccenda a parte, lo sappiamo. Nonostante la pessima prova della Giunta uscente, il capoluogo sembra stregato da una non invidiabile fedeltà verso una specifica area politica, che tanto male ha fatto alla città. Diciamo “sembra”, poiché osservando con attenzione le analisi del voto di cinque anni fa, scopriamo che solo circa il 60percento dei sassaresi si recò alle urne e di questi, una percentuale simile votó la Maggioranza uscente. Ovvero, se indubitabilmente in città esiste uno zoccolo duro (ma minoranza) di elettori che continuano a riporre la loro fiducia in maniera acritica e ideologica verso l’area di Sinistra, al contempo insiste nell’ombra dell’attività elettorale una maggioranza di sassaresi che continua, non sentendosi probabilmente rappresentata, a disertare l’appuntamento con le urne».
Questa dunque è la sfida che il Movimento l’Azione si propone di vincere. «Ovvero - proseguono Chessa e Pedoni - convincere quella maggioranza silenziosa e sfiduciata che cambiare insieme si può. Il movimento, pur affermando l’affinità con una specifica idea di paese e di società, non intende rappresentare l’interfaccia passiva di un’area politica nazionale, ma il contenitore dove poter inserire idee e progetti. Uno spazio aperto, dove ogni cittadino possa mettere a disposizione delle collettività, le proprie idee e esperienze indipendentemente dalla propria collocazione politica. La condizione critica di Sassari ci impone un dovere morale che superi le piccole ragioni di partito e le consorterie partigiane. Tutto questo, nel tentativo di sintetizzare le energie verso uno sforzo collettivo, che riporti Sassari in cima alle priorità e alla rinascita verso il suo ruolo naturale, ovvero il punto di riferimento economico e culturale per il nord Sardegna. A tal proposito, il movimento L’Azione ha già stilato un documento programmatico di undici punti, con proposte dettagliate per intraprendere un percorso che abbia come fine ultimo la guarigione della città e la soluzione degli annosi problemi che la affliggono».
«Queste elezioni ci faranno inoltre capire chi ama la città e chi ritiene che il ruolo di primo cittadino non sia solo un lustrale ed autoreferenziale esercizio assoluto del potere, come purtroppo il recente passato ci ha insegnato. Sarà necessario individuare una figura, che si proponga come collettore e unificatore delle forze propulsive che da tempo cercano il riscatto dei sassaresi. Una personalità che abbia il carattere per esercitare una doverosa opera di pacificazione tra le forze che sole, hanno la capacità di proporsi come valida alternativa di buon governo per il capoluogo sardo, mandando in soffitta vecchie acredini e rancori. L’alternativa sarebbe un’imperdonabile disfatta, che davvero la città non si merita», concludono i rappresentanti del Coordinamento cittadino e provinciale del movimento politico.
Nella foto: Francesco Chessa e Pietro Pedoni
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