Dalla Giunta regionale arrivano i fondi per i programmi sperimentali: inclusione sociale e miglioramento dell’apprendimento per studenti in condizioni svantaggiate
CAGLIARI - 3milioni di euro per programmi sperimentali nella scuola, che hanno l’obiettivo di migliorare l’inclusione sociale e l’apprendimento dei giovani studenti sardi che si trovano in condizioni familiari e sociali di svantaggio. Su proposta di delibera dell’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, la Giunta regionale ha approvato di destinare 3milioni di risorse Por Fse 2014-2020 (Asse 2-Azione 9.1.2) per l’avvio di nuovi progetti sperimentali a tutela degli studenti svantaggiati e dei nuclei familiari, in continuità ed a supporto dei progetti già avviati di “Tutti a Iscol@” della linea C.
«Con Tutti a Iscol@, abbiamo sempre perseguito l’obiettivo di innalzare i livelli di competenze e apprendimento degli studenti – ha dichiarato Dessena – siamo alla quarta edizione del programma, con un investimento complessivo di 50milioni di euro, e una buona pratica che è ormai un punto di riferimento consolidato nella scuola sarda. Ma è costante la necessità di innovare le tre linee e avviare nuovi interventi. Per questo abbiamo pensato di investire in modo forte in programmi per le fasce più deboli, ovvero a favore dei ragazzi che per vari motivi si trovano in situazioni di maggiore difficoltà o svantaggio, addirittura a volte di forte deprivazione o emarginazione. La scuola è un soggetto attivo all’interno delle comunità, chiamato a fare da collante e offrire prospettive ai giovani attraverso una crescita inclusiva: noi spingiamo in questa direzione perché questa vocazione della scuola sia sempre più forte, sentita e riconosciuta».
La proposta dell’assessore è quella di attivare dal prossimo anno scolastico un intervento di presa in carico ed accompagnamento educativo finalizzato a fornire sostegno concreto ai nuclei familiari svantaggiati, coinvolgendo attivamente tutti i soggetti che, costituiti in Partenariati sociali, si occupino dei ragazzi e dei familiari, combattano le forme di discriminazione, violenza, bullismo, disturbi dell’apprendimento e disagio socio-economico. «I beneficiari degli interventi – ha precisato Giuseppe Dessena – saranno infatti i Partenariati sociali costituiti da soggetti del Terzo settore, che avranno il ruolo di capofila, e due Autonomie scolastiche statali: scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. L’auspicio è che aderiscano fortemente all’iniziativa anche i i Comuni, i Plus, le Asl, le università e gli enti di ricerca. Ancora, le associazioni culturali e sportive». I laboratori dovranno avere una durata minima di dodici mesi e massima di ventiquattro così da incidere nei processi di crescita degli studenti sotto il profilo individuale e sociale.
Nella foto: l'assessore regionale Giuseppe Dessena
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