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Red 31 gennaio 2017
Tossilo, tredici esuberi tornano al lavoro
I 13 lavoratori della Tossilo spa, individuati come esuberi dopo la grave crisi che nel 2016 ha portato al fermo degli impianti, ricominciano a lavorare nei Comuni di Macomer, Borore, Bolotana e per Enas


NUORO - I 13 lavoratori della Tossilo spa, individuati come esuberi dopo la grave crisi che nel 2016 ha portato al fermo degli impianti, ricominciano a lavorare nei Comuni di Macomer (6), Borore (2), Bolotana (2) e per Enas (3). L’ha deciso la Giunta su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci che, d’intesa con gli assessori del Lavoro e dell’Industria, ricorda che questa soluzione è possibile grazie alla legge regionale 32 approvata a dicembre scorso.

La legge prevede infatti che i dipendenti della Tossilo Spa, in attesa dell'attivazione degli strumenti finanziari del Fondo Social impact investing, siano inseriti in un percorso di utilizzo da parte di enti e amministrazioni pubbliche, in continuità contrattuale con la società Tossilo Tecnoservice, attraverso l'istituto del distacco. «Stiamo dando attuazione all’accordo fra Regione e lavoratori di Tossilo del marzo 2016 stipulato per tentare di superare la crisi della società» spiega l’assessore Paci.

Il percorso prevede, dopo l’applicazione del contratto di solidarietà di tipo difensivo, l’inserimento dei 13 lavoratori in contesti che da una parte permettano di non disperdere le alte professionalità acquisite e dall’altra garantiscano la permanenza nel mercato del lavoro, in assoluto la cosa più importante. Le alte professionalità dei lavoratori della Tossilo spa risultano particolarmente adatte a essere inserite in strutture che si occupano di servizi ambientali e gestione e manutenzione di impianti, anche di carattere innovativo, per esempio l’impianto solare termodinamico a concentrazione di Enas ad Ottana, destinato a sperimentare e diffondere modelli di produzione energetica con caratteristiche innovative.

La crisi di Tossilo si inserisce in un quadro ancora più complesso della crisi del territorio del Marghine che ha portato, nel 2010, ad attivare lo strumento del Progetto di Filiera e di Sviluppo Locale dell’Area di crisi di Tossilo, attivato con l’obiettivo di contrastare gli effetti negativi della crisi, sostenendo da una parte processi di risanamento e innovazione delle imprese, dall’altra la qualificazione e riqualificazione dei lavoratori attraverso efficaci politiche del lavoro e di servizi alle persone.

Facendo seguito alle richieste dei comuni di Macomer, Borore e Bolotana e della disponibilità di Enas per l’impianto sperimentale di Ottana, è stata dunque avviata la fase di definizione operativa del percorso di utilizzo, con 13 lavoratori e 4 amministrazioni aderenti all’intervento. Il percorso, coerente con il Piano regionale di sviluppo e in particolare con le politiche di programmazione territoriale, costituirà dunque parte integrante del Progetto di Sviluppo Territoriale dell’Unione di Comuni del Marghine, all’interno del quale avrà copertura finanziaria.
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