Cgil, Cisl e Uil sul piede di guerra contro l´esclusione della Sardegna, in particolare Sulcis, Ottana e Porto Torres, dalla bozza di decreto del ministero del Lavoro che individua nove aree di crisi industriale complessa
CAGLIARI - Cgil, Cisl e Uil sul piede di guerra contro l'esclusione della Sardegna, in particolare Sulcis, Ottana e Porto Torres, dalla bozza di decreto del ministero del Lavoro che individua nove aree di crisi industriale complessa nelle quali sarà possibile estendere la Cigs per 12 mesi e garantire un sussidio di 500 euro mensili a quanti sono rimasti senza copertura sociale.
Gli uffici dell'assessorato dell'Industria hanno istruito la pratica per far rientrare nell'elenco anche le zone dell'Isola attualmente escluse: l'auspicio è di sbloccare la situazione nel giro di pochi giorni, visto che il decreto non è stato ancora firmato: «si tratta di una procedura aperta, per cui ci attendiamo che qualsiasi provvedimento adottato dal Governo includa anche le richieste della Sardegna» le parole dell'assessore Maria Grazia Piras.
I sindacati sono pronti a dare battaglia. Ma anche l'opposizione politica si fa sentire con il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde: «L’episodio – evidenzia Tedde- è tutt’altro che marginale e svela anche ai più disattenti sia quale sia il grado di attenzione del Governo Renzi verso la nostra isola, considerata poco più di un hotel per migranti, sia quale sia il disorientamento di una Giunta che segue gli eventi come in una cronaca ‘differita’, è assente su tutti i fronti e, fatto inaudito per una coalizione di sinistra, ha reso tabù tutti i temi riconducibili al lavoro».
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