«Lo sforzo dei Comuni deve migliorare, non tutti hanno ancora oggi il piano di protezione civile per il rischio di incendio boschivo», dichiara il direttore regionale dei Vigili del fuoco Silvio Saffioti
CAGLIARI - «Lo sforzo dei Comuni deve migliorare, non tutti hanno ancora oggi il piano di protezione civile per il rischio di incendio boschivo. Stiamo parlando di circa il 30percento dei Comuni sardi, è una cosa estremamente grave e ci sono stati più richiami da parte del Dipartimento di Protezione Civile». Così, il direttore regionale dei Vigili del Fuoco Silvio Saffioti, ieri (mercoledì), a margine della conferenza stampa in Consiglio Regionale per la presentazione del 23esimo Raduno nazionale dell'associazione del corpo statale, che si terrà a Cagliari fino a sabato 4 giugno.
«È necessario che anche i Comuni facciano la loro parte quando ci sono emergenze, con le risorse a loro disposizione», ribadisce il direttore regionale. Per quanto riguarda le misure per prevenire e combattere gli incendi da mettere in campo nell'Isola con l'avvicinarsi della stagione estiva Saffioti spiega: «È ancora presto per specificare i dettagli, stiamo lavorando e al momento ci sono tavoli aperti con la Regione, ma anche con l'interessamento nazionale. Quello che posso dire – specifica - è che quest'anno l'attività di antincendio estivo in Sardegna è stata portata a livello d'interesse nazionale, perchè riteniamo che la specificità delle problematiche qui in Sardegna, in particolare la situazione di isolamento operativo, meriti una attenzione speciale da parte del corpo nazionale. Noi d'altra parte faremo il nostro dovere fino in fondo, e nonostante le difficoltà che caratterizzano il bilancio del corpo nazionale e la carenza di risorse, sono sicuro che avremo risposte dal livello centrale».
C'è spazio anche per un appello agli organi di stampa presenti alla conferenza: «Come direttore regionale vi chiedo di sensibilizzare la popolazione sul rispetto delle norme di prevenzione personale: la maggior parte delle difficoltà e disgrazie deriva dalla mancata attuazione delle misure di sicurezza. È impensabile che in una regione vasta come la Sardegna, dove purtroppo opera un numero limitato di Vigili del Fuoco, si possa fare fronte a ogni singola emergenza, soprattutto nel periodo estivo. Devono aumentare i comportamenti di auto protezione, come succede in Paesi più avanzati da questo punto di vista, come gli Stati Uniti e il Giappone».