«Non solidarietà, ma fatti concreti per porre fine alla disperazione degli operai, un esercito di oltre 480 dipendenti senza un futuro certo», dichiara il capogruppo dell´Udc in Consiglio Regionale Gianluigi Rubiu
PORTOVESME - Da giorni attendono risposte sulla vertenza dal Governo e dalla Regione Autonoma della Sardegna. Ma ieri mattina (lunedì), la paura dei lavoratori Alcoa è sfociata in un’aspra protesta. Tre segretari metalmeccanici del Sulcis Iglesiente, Roberto Forresu (Cgil), Rino Barca (Cisl) e Daniela Piras (Uil), sono infatti saliti su un silos a 60metri di altezza all’interno dello stabilimento di Portovesme
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Il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, che sulla questione ha ribadito a più riprese soluzioni urgenti mediante la presentazione di mozioni ed interpellanze, è secco: «Non solidarietà, ma fatti concreti per porre fine alla disperazione degli operai, un esercito di oltre 480 dipendenti senza un futuro certo – evidenzia – Basta con i rinvii e le lungaggini. Il negoziato che vede coinvolta la Glencore (una delle società più accreditate a rilevare la struttura e rimettere in funzione gli impianti) deve arrivare ad una soluzione positiva. Il presidente Renzi ed il governatore Pigliaru dichiarino urgentemente quali siano le reali intenzioni e le concrete trattative avviate. Occorre mettere fine a mistificazioni e bugie».
Anche perché, nel frattempo, è venuta meno la rete di garanzie economiche per i lavoratori. «Il presidente del Consiglio Regionale – conclude il consigliere Rubiu – si faccia portavoce attivo della problematica, anche con la convocazione urgente del consiglio regionale davanti alla fabbrica di Portovesme, ormai desertificata ed in balia del degrado».
Nella foto: il consigliere regionale Gianluigi Rubiu