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Marcello Simula 15 gennaio 2007
La canzone algherese sceglie la sua regina
“La Nostra Cançò”: a marzo tre giorni di musica e tradizioni per scegliere il brano più bello di sempre


ALGHERO - Le quaranta più belle canzoni algheresi, un'orchestra di dieci elementi, il maestro Raimondo Dore, i cantanti e il pubblico. Sono questi gli ingredienti de “La Nostra Cancò”, rassegna musicale che nell’ultima settimana di marzo movimenterà il teatro civico con una tre giorni di musica e tradizioni. L’evento, nato da un’idea di Giovanni Irranca, presidente dell’associazione il Cabirol, e supportato dall’amministrazione comunale, vedrà impegnati gli algheresi presenti in sala nel difficile compito di scegliere le canzoni più belle – alla fine ci sarà un brano simbolicamente vincitore – della storia della Riviera del Corallo. «Con queste serate – ha spiegato Irranca – vogliamo ricordare in grande stile tutti quelli che hanno musicato e cantato la canzone algherese. Ma non aspettatevi un’operazione nostalgia». A farla da padrone sarà dunque il pubblico, che valuterà i pezzi scelti e arrangiati dal maestro Raimondo Dore, come “Alguer mia”, “Rosa vermella”, o ancora “Minyona Morena”, o “Lo Nassaiolo”. A interpretare i quaranta brani selezionati, accompagnati dall’orchestra del maestro Dore, ci saranno i cantanti che generazione dopo generazione hanno segnato l’ambiente musicale in città: calcheranno il palco le voci storiche di Alghero, ma anche i giovani più talentuosi avranno la loro parte. Tra questi sembra che non mancherà Claudia Crabuzza, la straordinaria voce dei Chichimeca che già durante la performance per il Cap d’Any ha ritrovato tra le mura di casa un’accoglienza più che calorosa. La presentazione de “La Nostra Cançò”, tenutasi sabato mattina nei locali comunali di Sant’Anna, ha visto il Sindaco Marco Tedde e l’assessore alla cultura Antonello Muroni richiamare l’attenzione verso la riscoperta delle risorse locali, sia in termini culturali che di eventi: «La lingua algherese è anche un modo di pensare – ha commentato il sindaco – e fa parte del nostro corredo cromosomico, della nostra identità catalana». Marco Tedde ha poi ricondotto la rassegna all’interno di un nuovo solco nell’organizzazione degli spettacoli in città: dopo capodanno, ancora una volta l’amministrazione fa affidamento sulle capacità artistiche del territorio. È stato poi l’assessore alla cultura Antonello Muroni ad anticipare un altro momento importante all’interno della valorizzazione delle tradizioni musicali algheresi: grazie a un finanziamento per le minoranze linguistiche, l’amministrazione ha infatti ottenuto i fondi con i quali procederà al recupero e alla ridigitalizzazione di tutte le opere di Pino Piras. Per “La Nostra Cançò” l’appuntamento è fissato per l’ultimo fine settimana di marzo. Sarà difficile, secondo le rosee previsioni degli organizzatori, che i duecentocinquanta posti del teatro civico si dimostrino sufficienti a contenere tutti gli interessati, anche se comunque si cercherà di rendere visibile a tutti lo spettacolo, come spiegato dal sindaco, «attraverso tutti i mezzi tecnologici possibili».

Nella foto l´artista Raimondo Dore con Giovanni Irranca e Marco Tedde
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