Valorizzazione turistica, gestione sostenibile del patrimonio forestale e crescita occupazionale. Questi gli obiettivi che l´Ente Foreste intende perseguire anche attraverso l´affidamento in concessione d´uso a privati
ALGHERO - Quattrocento ettari di scogliere a picco sul mare nel tratto più spettacolare della Riviera del Corallo sono entrati a far parte del demanio regionale. Siamo a Capo Caccia, estremità nord-occidentale della Sardegna. A pochi chilometri da Alghero, nel cuore del Parco regionale di Porto Conte, il calcare poderoso si spacca all’improvviso e precipita per centinaia di metri nell’azzurro del mare. Un angolo di paradiso compreso nella foresta demaniale che amministra complessivamente 2500 ettari di pineta e terreni coperti dalla macchia mediterranea, ma il litorale appena acquisito faceva parte del patrimonio della Società Bonifiche Sarde, una società pubblico-privata che nel territorio algherese ha già alienato circa un migliaglio di ettari. Oltre al tratto di costa anche un rudere della vecchia colonia penale del Tramariglio è stato ceduto all’Ente Foreste. Valorizzazione turistica, gestione sostenibile del patrimonio forestale e crescita occupazionale. Questi gli obiettivi che l´Ente Foreste intende perseguire anche attraverso l´affidamento in concessione d´uso a privati. Le tipologie d´intervento previste riguarderebbero la realizzazione di servizi per l´accoglienza ed assistenza turistica, per l´attivita´ didattica, l´educazione ambientale ed ulteriori interventi che ne consentano la fruizione sostenibile come ad esempio la realizzazione di sentieri naturalistici. Le azioni sono in linea con i nuovi orientamenti della politica regionale che individuano l´Ente Foreste come una realtà in grado di agire e determinare cambiamenti sul contesto territoriale dove è localizzato. Le foreste demaniali e quelle in concessione potrebbero infatti costituire un valore aggiunto per l´isola, diventando ambiti preferenziali dove intervenire con politiche di qualità per il territorio, valorizzando le risorse naturali e rendendo il patrimonio disponibile per lo sviluppo della Sardegna.
Nella foto Capo Caccia
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